Avvocato Schuster, come sono arrivati i dirigenti capitolini a una decisione di questo genere?
“Quando una famiglia con due padri o due madri che abbiano partorito il figlio all’estero vuole vedersi riconosciuta nell’atto di nascita la doppia genitorialità, deve fare ricorso alla Corte d’Appello. Una sentenza di questa Corte per un’altra coppia di padri da me seguita a Roma è arrivata a febbraio: in essa i giudici hanno stabilito che non è contrario all’ordine pubblico la trascrizione dell’atto di nascita dei loro tre figli”.
Perché questa sentenza ha avuto un impatto sulla decisione di oggi, visto che ogni caso è un caso a sé, e che per avere giurisprudenza e in mancanza di una legge chiara, è necessaria una pronuncia della Cassazione a sezioni unite?
“Sia prima che dopo quella sentenza ho parlato a lungo con i dirigenti dell’anagrafe: la decisione che hanno preso è stata quella di trascrivere spontaneamente l’atto di nascita con due padri della bimba nata in Canada, senza aspettare una nuova pronuncia della Corte d’Appello. Sta insomma emergendo una nuova giurisprudenza, riconosciuta anche dagli ufficiali dei comuni. La loro decisione ha una straordinaria portata. Così come ebbe un impatto incredibile la pronuncia della Corte d’Appello di Trento che all’inizio del 2017 riconobbe la genitorialità di due uomini, che avevano avuto due gemelli in Canada grazie alla maturità surrogata dove erano già stati registrati come genitori dalla Superior Court of Justice canadese.
Con una motivazione chiara: l’insussistenza di un legame genetico tra i minori e il padre non è di ostacolo al riconoscimento di efficacia giuridica al provvedimento straniero”.
La trascrizione nei registri dell’anagrafe di Roma è dunque “figlia” di sentenze che non riguardano il caso?
“No, infatti sta proprio qui la portata rivoluzionaria di questa decisione: non è si tratta di una trascrizione per ordine di un giudice. Ma per decisione di tecnici dirigenti dell’ufficio anagrafe”.
Intanto esultano le Famiglie Arcobaleno, di cui fanno parte i due papà: “Stiamo lavorando da tanto tempo con sindaci e comuni d’Italia affinché l’obiettivo del riconoscimento alla nascita dei nostri figli possa rendeli uguali a tutti gli altri bambini” dice Marilena Grassadonia, presidente dell’Associazione.”Speriamo che anche questa volta la primavera dei diritti parta dai sindaci delle nostre città. E che questo movimento riescano, così come è stato per le unioni civili, costringere la politica a occuparsi seriamente dei nostri figli e a dar loro tutele vere e piene”.
Fonte: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/04/28/news/roma_come_torino_figlia_di_due_padri_registrata_all_anagrafe-195002864/?rss
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